LA TENDA SI APRE
La mia creatività nasce tra le quinte del grande teatro dei miei nonni materni. Da bambina correvo tra scenografie dimenticate, mi nascondevo nei palchetti per inventare mondi, ascoltavo il silenzio come fosse musica. Questo ciclo di opere è un omaggio a quello stupore. Il circo, come il teatro, è sogno, attesa, fragilità. Uno spazio dove tutto può accadere. Dove l’invisibile si mostra, anche solo per un istante. Presento un circo di carta dove suona la musica dei gesti lenti, delle figure che oscillano tra equilibrio e meraviglia e danzano su cubi, su pagine che sono quaderni, teatri portatili. Non è un circo da guardare. E’ un circo da traversare.



